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Piazza Affari e IPO: il 2023 promette scintille

di Enrico Danna pubblicato:
3 min

Quando si parla di IPO, la mente corre subito all'inizio degli anni 2000, quando ogni collocamento azionario era visto come un modo semplice e veloce per guadagnare soldi. Sono passati più di vent'anni e sono cambiate molte cose: dopo le negatività del 2022, il nuovo anno potrebbe portare interessanti opportunità d'investimento.

Piazza Affari e IPO: il 2023 promette scintille

IPO: quel passato che faceva sognare 

Il tema relativo alle IPO, ovvero all’ingresso in borsa di nuove società, solletica, da sempre gli investitori. 

Spesso, questa tipologia di operazione è stata e viene vista come una occasione di guadagno facile.

Forse perché, il ricordo di un passato ormai lontano, fa riecheggiare nella mente la sinfonia di note altisonanti che inneggiavano a profitti entusiasmanti nel giro anche di poche ore

Non che oggi sia impossibile, ma di certo, trovare un titolo che faccia il botto appena quotato, risulta di sicuro più difficile

In effetti, se ci pensiamo bene, è anche logica questa cosa, essendo l’investimento azionario, sulla carta, una operazione a medio se non decisamente lungo periodo.

Chi investe in borsa, infatti, dovrebbe puntare sulla crescita, nel tempo, della o delle aziende nelle quali crede e ritiene opportuno dirottare parte delle proprie risorse finanziarie. 

Il 2022, ha visto un decremento notevole degli sbarchi in borsa, per via della congiuntura economica decisamente negativa.

Condizioni avverse, prospettive incerte, hanno fatto in modo che diverse aziende decidessero di rinviare il loro approdo sui mercati finanziari. 

E il 2023, cosa potrà riservarci? 

IPO: che cosa sta succedendo sui mercati 

Siamo quasi giunti al giro di boa del nuovo anno e, almeno nella seconda parte del 2023, gli sbarchi sul listino milanese, potrebbero subire un impulso positivo. 

Le nubi, anche se lentamente, paiono diradarsi e rendere l’orizzonte economico mondiale un pochino meno torbido. 

La speranza è che l’allentamento nella dinamica di ascesa dei tassi interesse possa precludere ad una fase di stabilizzazione degli stessi per poi tornare ad una maggior espansione dei consumi (e diminuzione dei tassi di interesse sul mercato)

Nel frattempo, alcune aziende hanno comunque fanno il debutto in borsa: una su tutte, per ciò che concerne il listino milanese, è Lottomatica, società nota a tutti. 

Ebbene, il debutto non è stato proprio dei migliori.

Collocata nella parte bassa della forchetta di prezzo, ovvero 9 euro (forbice di collocamento compresa tra i 9 e gli 11 euro), ha visto la quotazione scendere addirittura al di sotto degli 8 euro per poi risalire a 8,25 (comunque al di sotto del prezzo di collocamento). 

Un cattivo affare quindi? Assolutamente no, o almeno non è possibile dare una risposta dopo soli pochi giorni di presenza sul mercato.

Solo il tempo potrà dire se chi ha scelto di puntare su questa società, ha agito bene o male. 

Pensare di fare subito bingo è un pensiero che sarebbe meglio accantonare immediatamente. 

IPO: cosa attendersi dal 2023 

Qualcosa si sta muovendo, quindi sul mercato domestico, anche se, un po’ come sta succedendo su tutte le piazze finanziarie, con una certa cautela. 

L’attesa, in Italia, è viva per Plenitude che potrebbe sbarcare sul listino milanese nella seconda metà del 2023. 

A maggior ragione, visto l’ambito operativo della società in questione, l’acquisto in sede di collocamento di azioni della società in questione, avrebbe sicuramente un orizzonte di medio/lungo periodo e troverebbe la sua naturale collocazione tra coloro che vengono definiti cassettisti. 

Non c’è quindi trippa per i trader che amano operazioni spot e guadagni immediati? 

Esprimersi, in tal senso, non è mai semplice, anche perché il trader opera con modalità e strumenti che, per un titolo di nuova quotazione, non sono disponibili. 

Un tempo, bastava la sigla “.net” per generare guadagni immediati: chi ha operato bene si è portato a casa interessanti profitti mentre gli ultimi arrivati (ovvero i risparmiatori meno preparati che hanno operato per sentito dire) sono rimasti col cerino in mano. 

Ecco: il rischio, spesso, è proprio quello di restare col cerino in mano e di fare scelte azzardate (che poi si rivelano tremendamente errate) per correre dietro ad ipotetici guadagni. 

Ricordiamo che qualsiasi investimento va sempre ponderato e inserito all’interno della pianificazione finanziaria e di un contesto globale di diversificazione dei propri asset