Puma, i rumors che incoraggiano il rally dell'azione a Francoforte
pubblicato:Voci di offerta cinese in arrivo da Anta, ecco i numeri

Puma, la celebre casa bavarese dell’abbigliamento sportivo, innesca a Francoforte un rally raro da vedere per titoli di questa dimensione, con un balzo del 16,16% nel primo pomeriggio a 19,75 euro.
Ad arroventare i corsi di borsa sono le voci su un interesse della cinese Anta Sports Products che opera nello stesso settore e starebbe valutando l’acquisizione del gruppo. Bocche cucite dai diretti interessati.
Puma, la crisi e i numeri del gruppo
Puma ha fatturato nel 2024 8,817 miliardi di euro, con una crescita delle vendite del 2,5% (ma del 15,5% con i cambi nel quarto trimestre), ma ha chiuso l’anno con un utile in calo del 7,6% a 282 milioni di euro. Dati che però sono decisamente peggiorati nel 2025: durante i primi nove mesi dell’anno infatti il gruppo ha registrato vendite in calo del 4,3% a 5,97 miliardi e perdite da 308,9 milioni di euro (vs. utile da 257,1 mln nei 9 mesi del 2024).
Il gruppo ha anche registrato un balzo delle scorte del 17,3% a 2,12 miliardi (erano 1,81 mld nei 9 mesi 2024) e un aumento del debito a 1,2 miliardi a fronte di un patrimonio da 2 miliardi circa.
La crisi si è sentita anche a Francoforte, con l’azione che ha perso il 77% dai massimi del 2023 a circa 66 euro e i recenti minimi a 15,3 euro che hanno riportato le quotazioni sui livelli del 2015.
Per la società di Herzogenaurach guidata dal nuovo CEO Arthur Hoeld dallo scorso luglio dopo l’addio di Arne Freundt dopo 14 anni di guida dell’impresa i numeri della crisi ci sono e potrebbero avere un impatto sugli oltre 22.200 dipendenti del gruppo che hanno subito anche gli effetti negativi dei dazi Usa.
Crisi, ma non oggi perché il balzo a due cifre del titolo riporta la capitalizzazione in prossimità del 2,93 miliardi di euro.
Puma, chi è Anta Sports
Bloomberg ha infatti riportato che Anta Sports Products è in prima fila tra gli operatori che stanno valutando il dossier della possibile conquista del marchio tedesco. Il big cinese della moda sportiva quotato a Hong Kong ha già un ampio portafoglio di marchi, da ANTA, a DESCENTE, a KOLON SPORT a JACK WOLFSKIN fino a FILA.
Nei primi 6 mesi del 2025 ha fatturato 38,54 miliardi di renmimbi (+14,3%), pari a circa 4,7 miliardi di euro. Di questi il 43% (2,06 mld) sono collegati al marchio ANTA, il 36,8% al marchio Fila (€ 1,73 mld) e il rimanente 20% a tutti gli altri marchi messi assieme. I sei mesi si sono chiusi con un utile da 860 milioni di euro circa (RMB 7,03 mld) in crescita del 14,5% (al netto dell’effetto di diluizione patrimoniale per la quotazione di Amer Sports). La casa dichiara 65.500 dipendenti in 16 Paesi del mondo (224 negozi Anta, 21 Fila e 4 Descente). A fine giugno Anta contava una posizione di cassa positiva da ben 31,54 miliardi di RMB, pari a circa 3,84 miliardi di euro a fronte di attivi per 14,4 miliardi di euro e di un patrimonio da 7,7 miliardi.
Siamo comunque in una fase iniziale del confronto sui dossier, anche se Bloomberg aveva riportato delle valutazioni sulla cessione di Puma da parte della famiglia francese dei Pinault che è l’attuale azionista di riferimento già a fine agosto. Attualmente i Pinault controllano il 29% di Puma tramite la holding Artemis.
Diversi altri soggetti starebbero valutando il caso, anche se secondo i rumors Anta sarebbe già al lavoro con un advisor per un’eventuale offerta.
Comments
Loading comments...