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Reddito di cittadinanza, novità per il 2023: cosa cambia con Giorgia Meloni?

di Miriam Ferrari pubblicato:
3 min

Il Reddito di cittadinanza verrà confermato dalla Legge di Bilancio 2023, ma non per tutti: sono in arrivo modifiche e correttivi che andranno a ridurre il numero di percettori. Ecco quali sono le novità e cosa cambia con il Governo di Giorgia Meloni.

Reddito di cittadinanza, novità per il 2023: cosa cambia con Giorgia Meloni?

Il Reddito di cittadinanza ha le ore contate, o meglio: il sussidio grillino dovrebbe essere confermato nella prossima Legge di Bilancio 2023, ma il Governo guidato dalla neo premier Giorgia Meloni ha in mente delle modifiche volte alla riduzione del numero dei percettori.

Non si parla più di una cancellazione del sussidio, considerando che in Italia ci sono almeno 5,5 milioni di famiglie in condizioni di povertà. Ma l’obiettivo è quello di rendere la misura più efficace sotto alcuni punti di vista.

Cerchiamo di capire, quindi, quali sono le modifiche e i correttivi che verranno applicati al Reddito di cittadinanza nel 2023: quali percettori potrebbero perdere il sussidio?

Il Reddito di cittadinanza non verrà abolito nel 2023: ecco perché

L’abolizione del Reddito di cittadinanza è ormai un’ipotesi decisamente accantonata dal Governo guidato da Giorgia Meloni: considerando le difficoltà economiche delle famiglie, la condizione di povertà crescente, e la difficoltà nel trovare lavoro, è importante mantenere un sussidio. Certamente il Reddito va cambiato.

Oltretutto, i tempi per la redazione della Legge di Bilancio 2023 sono molto stretti e non c’è un margine sufficiente per trovare delle alternative valide al Reddito di cittadinanza. Di qui la necessità di introdurre dei correttivi alla misura grillina.

Claudio Durigon, il responsabile Lavoro della Lega, ha dichiarato al Sole 24 Ore che nelle intenzioni del centrodestra c’è la volontà da un lato di mantenere il Reddito di cittadinanza per le famiglie in difficoltà, mentre dall’altro lato c’è l’esigenza di spronare al lavoro gli individui occupabili che percepiscono il sussidio.

Reddito di cittadinanza, novità 2023: cosa succede se rifiuto un’offerta di lavoro?

Quali sono le modifiche in arrivo sul Reddito di cittadinanza nel 2023?

In primis, è necessario rendere il Reddito di cittadinanza più favorevole per quanto riguarda la ricerca del lavoro. Di qui la necessità di un maggiore coinvolgimento delle agenzie e degli enti territoriali per ridurre la distanza che intercorre tra la domanda e l’offerta di lavoro.

Infatti, una delle modifiche che sono in arrivo dal prossimo anno riguarderà proprio i titolari RdC considerati occupabili, ovvero coloro che sono in grado di svolgere una professione lavorativa: al primo rifiuto dell’offerta di lavoro potrebbe scattare la revoca.

Tutto questo non è assolutamente nuovo: già nella Manovra 2022 era prevista la revoca del beneficio per gli individui occupabili, ma quest’ultima scattava solo dopo il secondo rifiuto di offerte di lavoro.

Sempre nella legge di Bilancio di quest’anno era previsto un meccanismo di décalage sull’assegno: 5 euro in meno per ogni offerta di lavoro rifiutata.

Reddito di cittadinanza, novità 2023: sospensione e rinnovo

Altre novità in arrivo sul Reddito di cittadinanza riguardano la sospensione e il rinnovo del sussidio: ad oggi è possibile richiedere il rinnovo dopo 18 mesi di fruizione, rispettando il mese di sospensione previsto dalla normativa.

A partire dal prossimo anno, secondo quanto proposto dalla Lega, il Reddito potrebbe essere sospeso per più di un mese dopo i 18 consecutivi di fruizione: in questo modo si potrebbero reperire i fondi necessari per finanziare Quota 41.

Ma Giorgia Meloni ha già fatto sapere che sulle pensioni il Governo si limiterà a confermare le proposte in scadenza al 31 dicembre 2022.