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Reddito di cittadinanza, chi sono gli occupabili e cosa rischiano dal 1° gennaio 2023

di Miriam Ferrari pubblicato:
3 min

I titolari del reddito di cittadinanza considerati "occupabili" rischiano di perdere l'assegno dal 1° gennaio 2023: ecco quali sono le nuove regole fissate dalla Manovra.

Reddito di cittadinanza, chi sono gli occupabili e cosa rischiano dal 1° gennaio 2023

Il reddito di cittadinanza ha le ore contate: il Governo Meloni ha tracciato la strada per la cancellazione definitiva del sussidio.

A partire dal 1° gennaio 2023 le mensilità fruibili per gli individui considerati "occupabili" scendono a 8 (anziché 18), mentre dal 1° gennaio 2024 il reddito verrà abolito.

Ma andiamo con ordine... chi sono gli individui "occupabili" e chi rischia di perdere l'assegno? Cambiano le regole e i requisiti per accedere al reddito di cittadinanza: la Manovra 2023 introduce novità, tagli e colpi di scena. Che confusione!

Cerchiamo di fare il punto sulla novità, partendo dalla definizione di individui "occupabili".

Reddito di cittadinanza, chi sono i titolari "occupabili"?

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto alcune novità sul reddito di cittadinanza che riguardano esclusivamente gli individui - titolari del sussidio - considerati "occupabili" e che porterà un risparmio alle casse statali di circa 734 milioni di euro.

Ma che cosa significa individui "occupabili"?

I soggetti "occupabili" titolari di RdC sono tutti coloro che hanno un'età compresa tra 18 e 59 anni e sono in grado di lavorare. Sono esclusi coloro che hanno a carico dei soggetti disabili, minori, o anziani over 60.

L'ultima rilevazione dell'INPS aveva rivelato come gli individui occupabili titolari del RdC fossero 830 mila. Non dovrebbero essere colpiti - su proposta della ministra del Lavoro, Marina Calderone - i nuclei familiari con disabili (18%), anziani, o bambini minorenni a carico (35%).

Dal 1° gennaio 2023, quindi, saranno almeno 500 mila i titolari del reddito di cittadinanza "occupabili" che rischiano di perdere l'assegno.

Reddito di cittadinanza, cosa cambia dal 1° gennaio 2023?

Ma che cosa cambia, quindi, dal 1° gennaio 2023?

Secondo quanto previsto dalla Manovra economica, i titolari RdC considerati occupabili dovranno seguire dei corsi di formazione per l'accrescimento delle competenze e conoscenze, in vista del loro ingresso nel mondo del lavoro.

Infatti, non si potrà rifiutare nemmeno la prima offerta id lavoro, pena la perdita del sussidio. Un'altra novità riguarda i titolari RdC all'estero: tutti coloro che prenderanno il reddito dovranno rimanere entro i confini nazionali.

Inoltre, le mensilità di reddito fruibili per tutti gli individui occupabili passano da 18 (con possibilità di rinnovo) a 8.

Reddito di cittadinanza, stop a coloro che non assolvono l'obbligo scolastico

Un'altra proposta emersa nelle ore successive alla presentazione della Manovra è lo stop al reddito di cittadinanza per tutti coloro che non hanno assolto l'obbligo scolastico.

L'idea arriva dal Ministro dell'Istruzione del Governo Meloni, Giuseppe Valditara che ha sottolineato:

In Italia ci sono 364.101 percettori di reddito di cittadinanza nella fascia tra i 18 e i 29 anni. Di essi 11.290 possiedono solo la licenza elementare o nessun titolo, e altri 128.710 soltanto il titolo di licenza media.

Secondo il Ministro, quindi, è importante permettere a tutti coloro che hanno interrotto il percorso scolastico di concludere gli studi, o eventualmente di seguire una formazione speciale, pena la perdita del sussidio grillino.

Addio al reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024?

Sempre all'interno della bozza della Manovra 2023 pare esserci l'addio al reddito di cittadinanza a partire dal 2024. Il sussidio grillino sparirà per sempre?

In realtà le modifiche saranno lente e graduali e permetteranno allo Stato di risparmiare diversi fondi per finanziare un nuovo sussidio contro la povertà: il reddito di sussistenza.