Shutdown Usa, ecco i numeri, i costi e le proposte
pubblicato:Cosa funziona e cosa no durante lo stop dei servizi del governo federale. Cosa chiedono i democratici a Trump, quali agenzie andranno avanti, quali incrociano le braccia

E adesso? Letteralmente lo shutdown degli Stati Uniti è lo ‘spegnimento’ del governo federale.
I dipendenti pubblici a casa senza stipendio in attesa di un accordo al Congresso, i servizi pubblici ridotti al lumicino. Non è una novità assoluta: è la quindicesima volta dal 1981 che accade.
Restano a casa ben 750 mila dipendenti federali Usa, compresi i soldati e si calcola che il costo complessivo dello shutdown sia di ben 400 milioni di dollari al giorno. Con il fondato timore che questa volta possa durare più delle altre, perché le divisioni tra democratici e repubblicani sono ancora più profonde e senza un’intesa a Capitol Hill non si riparte.
Il mondo della finanza si mette in pausa sul fronte dei dati macroeconomici, tra le agenzie che chiudono c’è il Bureau of Labor Statistics (BLS), che venerdì prossimo dovrebbe pubblicare gli importanti dati de nonfarm payroll di settembre, le buste paga del settore non agricolo monitorate anche dalla Fed per decidere se avviare un percorso più deciso di taglio dei tassi d’interesse o meno sulla scorta delle fragilità che pian piano emergono dal mondo del lavoro a stelle e strisce. Nessuna pausa invece per la Federal Reserve: la banca centrale Usa si finanzia da sé non ha bisogno dell’accordo al Congresso per andare avanti.
Shutdown Usa, le pressioni della Casa Bianca, le richieste dei democratici
La questione è quindi economica, ma anche politica. L’ultimo tentativo di ottenere un rinvio sull’autorizzazione alla spesa federale al prossimo 21 novembre è saltato.
Donald Trump sul sito della Casa Bianca ha dichiarato che una schiacciante maggioranza degli Americani non vuole lo shutdown del governo e ha citato al riguardo un brand new polling (sondaggio) del New York Times (giornale che in realtà spesso il presidente Usa ha accusato di riportare fake news).
In particolare il presidente ha denunciato richieste da parte dei democratici per oltre 1,5 trilioni di dollari “per dare i soldi dei contribuenti agli immigrati illegali, finanziarie i ‘public’ media woke e smantellare gli ospedali rurali – compromettendo i fondi per i veterani, gli anziani, l’applicazione della legge, per donne e bambini bisognosi e molto altro”.
La maggior parte delle richieste democratiche per il via libera alla spesa (senza l’ok dei democratici i repubblicani non sarebbero in grado di interrompere lo shutdown) sono incentrate sulla spesa sanitaria. In tema di shutdown Trump ha però un singolare primato, quello del più lungo, ben 35 giorni dal 22 dicembre 2018 al 25 gennaio 2029.
Shutdown Usa, senza l'ok dei democratici stop in Senato
I numeri: al Senato si contano 53 senatori repubblicani e 45 democratici. Senza un appoggio dei blu, i GOP non potranno raggiungere la maggioranza rafforzata richiesta a 60 voti di sostegno sui provvedimenti di spesa proposti dalla Casa Bianca (budget resolution) all’avvio, oggi 1° ottobre, del nuovo esercizio fiscale del governo federale.
Più semplice è invece il raggiungimento della maggioranza semplice richiesta alla Camera dove i repubblicani sono 219 e i democratici 213 (mancano 3 deceduti quest’anno).
La Casa Bianca ha comunque mostrato un atteggiamento duro sostanzialmente minacciando licenziamenti di massa negli uffici federali in occasione dello shutdown e quindi paventando una riduzione permanente degli organici in diverse agenzie e non il loro pressoché automatico reintegro usuale al raggiungimento di un accordo a Capito Hill.
Per dare sostanza a questa minaccia nei giorni scorsi Russ Vought, direttore dell’agenzia per la gestione e il budget (OMB) ha condiviso con Politico una lettera che annunciava sostanziali licenziamenti nella pubblica amministrazione USA. I democratici hanno però tenuto duro sulla richiesta di una proroga degli incentivi fiscali per i piani ACA (Affordable Care Act) che scadranno quest’anno. Si tratterebbe di misure del costo di ben mille miliardi di dollari (un trilione) che sventerebbero la perdita dell’assicurazione sanitaria da parte di circa 10 milioni di americani e un aumento dei premi sanitari da pagare per circa 20 milioni di persone.
Shutdown Usa, quali servizi vanno avanti e quali no
Ma in shutdown cosa succede in pratica? Gli investigatori dell’FBI, i controllori aerei o gli agenti dei checkpoint, così come gli ufficiali della CIA continuano a lavorare insieme ai membri delle forze armate: i loro programmi di spesa sono obbligatori e continuano anche i risarcimenti della social security, così come le visite dei dottori agli anziani e i rimborsi sanitari. Continuano anche i pagamenti per i veterani e i loro servizi sanitari. Continuano i funerali. Anche le consegne postali vanno avanti.
Tutte le agenzie federali devono però predisporre un piano per lo shutdown, per esempio il Dipartimento dei servizi sanitari (U.S. Department of Health and Human Services - HHS) ha calcolato un congedo non retribuito sul 40% circa del personale.
Complessivamente il nodo del contendere tra repubblicani e democratici arriverebbe a circa 1,7 trilioni di dollari di spese del governo che ammontano a loro volta a quasi un quarto del budget federale che è pari a circa 7 trilioni di dollari.
Non proprio noccioline. Ah, non è ancora chiaro se chiuderanno anche i parchi nazionali.