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Il Super Green Pass durerà? Ecco le opinioni politiche!

di FTA Online News pubblicato:
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Il Governo Draghi ha approvato il Super Green Pass, ma quali sono le prospettive future? Ecco il punto della situazione, tra opinioni politiche e scientifiche dell’ultimo periodo.

Il Super Green Pass durerà? Ecco le opinioni politiche!

Il super green pass è una misura che ha diviso, come era facilmente immaginabile, l’opinione pubblica. Una sorta di compromesso tra la libertà individuale e l’obbligo vaccinale che, però, incontra le resistenze sempre degli stessi individui.

Naturalmente l’obiettivo dell’articolo non è quello esprimere opinioni in merito, ma piuttosto di cogliere lo stato d’animo delle forze di maggioranza nei confronti di questa misura e quindi del Governo, l’istituzione che di fatto ha preso tutte queste decisioni.

Chiaramente è un campo in cui è molto difficile muoversi, ma è anche vero che è assolutamente necessario rimanere informati e consapevoli delle prospettive future del nostro paese, anche perché l’andamento della pandemia, ormai lo sappiamo, può cambiare in maniera stravolgente il nostro futuro prossimo, come già è accaduto.

È quindi necessario mantenere comportamenti attenti e responsabili, soprattutto ora in vista delle festività. Proprio dopo le feste, probabilmente, ci sarà un punto della situazione sulla questione, con eventuali nuove scelte del Governo.

Super Green Pass: la scelta del Governo

L’Esecutivo guidato da Mario Draghi, ex Governatore della Banca Centrale Europea, ha stabilito che dal 6 dicembre 2021 è attivo il super green pass, un nuovo strumento che risulta come una nuova stretta di vite rispetto al green pass base.

In effetti è così, perché in alcuni luoghi in cui prima si poteva entrare solo con il green pass, ora si potrà entrare solo con super green pass. Ma cosa cambia tra le due certificazioni? Quella base è rilasciata a chiunque sia vaccinato, guarito o abbia fatto un tampone nelle precedenti 48 ore. La certificazione super, o rafforzata, è invece rilasciata solo a chi rientra nelle prime due situazioni, cioè in sostanza non a chi è “solo” negativo grazie a tampone svolto entro le 48 ore precedenti.

A logica, si intuisce che l’intenzione del Governo è quella di riservare alcune attività, che poi sono quelle più pericolose in termini di potenziale contagio, solo ai vaccinati o guariti, cioè a coloro che in caso di contagio hanno più probabilità di non avere complicazioni.

Una scelta certamente coraggiosa, che porta con sé una serie di problemi per coloro che per vari motivi non hanno voluto sottoporsi a vaccinazione. Ora proviamo a capire le posizioni delle forze di maggioranza a riguardo.

Super Green Pass: maggioranza spaccata?

Le forze di maggioranza che sostengono questo Governo sono certamente eterogenee e fondamentalmente poco coese, come si è già potuto vedere riguardo moltissime scelte, ma in questo caso ha prevalso una linea dettata proprio dal premier.

La linea sarebbe quella del buon senso, almeno secondo il parere del premier stesso, che spinge verso soluzioni necessarie, togliendo quindi matrice politica a tali decisioni. Si fa ciò che serve. Ovviamente è una linea condivisibile, ma non è detto che poi ci sia unanimità anche in pratica.

Per il momento il Governo si è mostrato piuttosto coeso sulla certificazione verde rafforzata, ma per motivi diversi: se tra le fila del M5S e del PD prevale la linea dettata da Draghi (precauzionale); per la Lega e per il centrodestra è più una rinuncia per non dover fare rinunce maggiori in futuro.

Posizioni rispettabili e fondamentalmente punti di vista della stessa questione e dello stesso obiettivo: nessuno vuole tornare in lockdown, nessuno ha interesse ad un ritorno di zone arancioni e rosse (alcune gialle saranno inevitabili, invece).

Super Green Pass: parola a Mario Draghi

Se quindi a prevalere è stata la linea apolitica di Mario Draghi, proviamo a capire esattamente qual è la prospettiva. Per farlo, ci avvaliamo delle sue stesse parole pronunciate nella conferenza stampa di mercoledì 22 dicembre, in particolare per quanto riguarda la gestione della pandemia.

Dopo aver spiegato che prevarrà la linea necessaria sulla base dell’andamento dei contagi, il premier ha sottolineato l’importanza della vaccinazione ed ha invitato i cittadini, ancora una volta, ad avere fiducia nella scienza e nelle istituzioni.

Insomma, è scienza, non è politica. Dall’altro lato, il premier si è espresso anche su altre tematiche interessanti, come per esempio l’obbligo vaccinale. “L’Esecutivo non esclude questa ipotesi” ha detto il premier, che ha spiegato che di fatto un eventuale peggioramento nell’andamento dei contagi porterebbe a sostenere ancor più questa possibilità che, per altro, Draghi sembra personalmente sposare volentieri.

Un altro tema affrontato è quello riguardante l’andamento del resto dei paesi d’Europa, su cui Draghi ha confermato che i paesi dell’Unione Europea hanno preso decisioni fondamentalmente simili nell’ultimo periodo, ma che in Italia l’andamento è nettamente migliore, anche grazie al maggior numero dei contagiati.

In ultimo, ricordiamo che negli ultimi giorni è arrivata l’approvazione dell’EMA su un nuovo vaccino “tradizionale” (cioè più somigliante a quelli già fatti in passato dal punto di vista prettamente scientifico) e, se dovesse arrivare l’approvazione anche dell’AIFA, potremmo essere di fronte ad una importante svolta.

Super Green Pass: fino a quando resterà attivo?

Anche in questo caso la decisione ha matrice sì scientifica, ma poi è la politica a mettere in alto queste scelte e quindi, ancora una volta, è stato Draghi ad esprimersi al riguardo.

Ad oggi il super green pass scade ufficialmente al 15 gennaio, ma è dato per certo che verrà prolungato almeno fino al 31 marzo, attuale data di scadenza dello stato di emergenza.

Anche quest’ultimo è stato definito dal capo del Governo come una decisione necessaria, alla luce dell’andamento dei contagi e delle possibilità che tale stato di emergenza dà al Governo, in termini di raggio d’azione e soprattutto di tempistica.