Bayer, l'azione strappa al rialzo, ecco cosa è successo al big pharma tedesco

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Segnali positivi da asundexian contro le recidive dell'ictus. Il titolo supera ostacoli che testava da mesi, ma già a fine luglio il gruppo aveva alzato la guidance

Bayer, l'azione strappa al rialzo, ecco cosa è successo al big pharma tedesco

Si dice spesso che per gli investitori il settore farmacologico impone pazienza, i titoli, soprattutto quelli più piccoli e innovativi possono passare anni in calo prima di un rally improvviso che ripaga tutto in una volta.

Seguire i trial, le tre fasi cliniche prima dell’immissione in commercio e le autorizzazioni nelle varie giurisdizioni può essere complesso.
Per i pochi grandi big differenziati la differenziazione del business si traduce spesso in caratteristiche difensive dei titoli che raramente danno grandi spunti.

In realtà anche per i big le eccezioni non mancano, come l’hype dei farmaci per l’obesità tratti dalle terapie per il trattamento dell’epilessi che ha portato alle stelle e poi agitato i corsi di Novo Nordisk giunta per un periodo a essere la società più capitalizzata d’Europa. Si potrebbe citare anche il caso dei vaccini per il Covid con Pfizer e buona parte del settore in deciso ribasso dopo la fine dell’emergenza pandemica, mentre per Bayer da anni il glifosato comprato negli Stati Uniti è una croce che ha depresso non poco i corsi: dai massimi dell’aprile 2023 ai minimi dell’aprile 2025 (quando anche il pharma ha sentito la pressione della guerra dei dazi avviata da Donald Trump)

Bayer è arrivata a perdere il 70% passando da oltre 61 euro a meno di 19 euro.

Da allora però la casa tedesca ha avviato una forte rimonta del 70% fino ai massimi di area 29,78-29,96 testati tre volte tra il 28 luglio, il 2 ottobre e il 13 novembre.

E’ parso chiaro che lì c’era un ostacolo forte e oggi quell’ostacolo è caduto riportando i prezzi con i massimi a 30,98 euro a diretto contatto con i top del primo ottobre 2024 proprio a 31,03 euro. L'azione a metà seduta segna un rialzo dell'11,47% a 30,75 euro.

Lo strappo al rialzo testa quindi questi ostacoli psicologici e statici di area 31 con volumi importanti, oltre 6,7 milioni di pezzi a metà seduta contro una media giornaliera dell’ultimo mese di neanche 2,4 milioni di azioni. Oltretutto il titolo ha superato in una volta sola le medie esponenziali di lungo periodo a 50, 100 e 200 sedute lasciandole indietro tra i 26,5 e i 27,6 euro. Cosa è successo?

Bayer, il risultato importante per asundexian incoraggia il titolo

La novità di oggi di Bayer è l’annuncio che lo studio Oceanic-Stroke su asundexian ridurrebbe in maniera significativa il rischio di stroke ischemico rispetto al placebo.
La terapia con 50 mg ha superato gli studi di Fase tre in coniugazione con una terapia anticoagulante in pazienti che hanno subito un ictus non cardio-embolico o un attacco ischemico transitorio (TIA) ad alto rischio.

Non c’è stato neanche un aumento del rischio di emorragia maggiore secondo la definizione ISTH in pazienti trattati con asundexian rispetto al placebo e in entrambi i casi con combinazioni con terapia anticoagulante.

I risultati sono incoraggianti per un problema diffuso, ogni anno sono circa 12 milioni le persone che sperimentano uno stroke (ictus) e di questi il 20-30% sarà ricorrente e infatti, nonostante le opzioni in campo per la prevenzione il rischio di uno stroke secondario rimane elevato (Feigin VL, et al. World Stroke Organization (WSO): global stroke fact sheet 2022. International Journal of Stroke. 2022 Jan; Feigin VL, et al. Pragmatic Solutions to Reduce Global Burden of Stroke. Lancet Neurol. 2023;22:1160–1206).

Secondo uno studio del 2021 (Kolmos M, et al. Recurrent ischemic stroke–a systematic review and meta-analysis. Journal of Stroke and Cerebrovascular Diseases. 2021 Aug 1;30(8):105935), un sopravvissuto al primo ictus su cinque avrà un altro ictus entro cinque anni. L’ictus è la seconda causa di morte nel mondo secondo diversi studi citati da Bayer.

I passi avanti dell’asundexian potrebbero insomma intercettare un bisogno diffuso. Ora l’asundexian ha ottenuto una “fast track designation” da parte dell’agenzia del farmaco statunitense, la FDA per un potenziale trattamento nei casi citati. Si tratta di una rivincita perché proprio nel 2023, l’anno in cui cominciò il citato ripiegamento dei prezzi, Beyer aveva interrotto un test di fase clinica numero III sullo stesso asundexian.

Bayer, nei mesi scorsi altri segnali positivi

Già lo scorso luglio però Bayer aveva inviato segnali di forza al mercato alzando la guidance dell’intero esercizio sulle vendite e gli utili corretti per l’impatto delle valute e visti ora a fine 2025 tra 46 e 48 miliardi di euro per il giro d’affari. Per la fine dell’anno Bayer si aspetta anche un ebitda prima delle poste straordinarie tra 9,7 e 10,2 miliardi di euro e un eps (sempre corretto per le valute) tra 4,80 e 5,30 euro con un free cash flow netto cambi e un debito finanziario netto invariati invece nelle stime precedenti rispettivamente a 1,5-2,5 miliardi di euro e 31-32 miliardi di euro.

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