Borsa Italiana, 5 titoli che hanno fatto più del 100% in un anno

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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I risultati di Borsa (e non solo) di alcuni dei protagonisti di Piazza Affari degli ultimi 12 mesi. Difesa e finanza la fanno da padrone: Dovalue, Fincantieri, Avio, Banco BPM e Bper Banca

Borsa Italiana, 5 titoli che hanno fatto più del 100% in un anno

Dai minimi dell’autunno 2023 l’indice Ftse MIB di Piazza Affari ha più che raddoppiato il proprio valore, passando da meno di 21 mila punti agli oltre 42 mila di queste ultime sedute.
La performance astronomica di tre anni borsisticamente eccezionali segna un +106%
Non stupisce dunque che alcuni titoli, in vari settori, siano riusciti, soltanto nel corso dell’ultimo anno a raddoppiare il proprio valore di Borsa.

Prenderemo i 5 più importanti di questo paniere da record per cercare di analizzarne spunti e segnali validi per la loro valutazione specifica valutazione e per altri casi.

Dovalue

Il primo titolo per performance, fra questi grandi, è Dovalue, una società che è passata attraverso diverse operazioni straordinarie che ne hanno modificato e allargato business e perimetro d’azione. Appena qualche settimana fa l’acquisizione di COEO ne ha modificato ancora il profilo, imprimendo un’accelerazione sulle attività di successo del buy-now-pay-later (BNPL), gli acquisti rateizzati sempre più diffusi con i nuovi sistemi di pagamento digitale.

A corollario dell’acquisizione (in corso) la Germania diventa il secondo mercato del gruppo e gli NPL, i crediti deteriorati, un tempo core business preponderante, si riducono al 45% del giro d’affari. Obiettivi chiari della società guidata dalla CEO Manuela Franchi restano la remunerazione degli azionisti guidata da forti flussi di cassa - con un primo dividendo in contanti l’anno prossimo e un payout ratio confermato al 50%-70% dell’utile netto – e il controllo del leverage pur in crescita a fine 2025 al 2,5x.

Nell’ultimo anno Dovalue ha guadagnato in Borsa il 136% Dai minimi dello scorso novembre sotto la quota di 1 euro, il titolo ha guadagnato il 250% fino ai 3,24 euro di oggi, guidando uno dei riscatti più imperiosi di Piazza Affari dopo anni di deprezzamento a Milano. Ancora oggi, in queste ore, con l’allungo sui massimi di quota 3,37 euro il titolo forza delle resistenze statiche di rilievo, proprio quelle di quota 3,24che da alcuni giorni intralciano l’ulteriore riapprezzamento dei corsi.

Fincantieri

Il secondo titolo della nostra lista è Fincantieri, che nell’ultimo anno ha fatto un balzo del 324% a Piazza Affari, dai minimi del giugno 2024 l’azione del gruppo guidato da Pierroberto Folgiero ha fatto un balzo del 455%, ossia ha più che quintuplicato il proprio valore di Borsa, performance rare in Borsa, che mettono in guardia gli analisti più prudenti.

Ancora oggi, però, il titolo di Fincantieri si confronta con gli ostacoli di breve periodo a 20,8 euro, che da un mese arginano gli impulsi più rialzisti.
A incoraggiare i corsi di questo importante armatore navale, una storica eccellenza della crocieristica globale, è stato il più recente hype della difesa, che vede anche Fincantieri giocare un ruolo sempre più importante dopo l’acquisizione dei siluri di Leonardo (il maggiore azionista) permessa da un aumento di capitale da 400 milioni di euro, che per qualche tempo ha penalizzato i corsi.

Proprio al termine di questa operazione straordinaria è partito il rally in corso del titolo. A fine luglio la semestrale di Fincantieri mostrava un balzo dei ricavi del 24,3% a 4,57 miliardi e un utile da 35 milioni (dopo il rosso da 27 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso). Mostrava soprattutto un balzo del 93% dei nuovi ordini acquisti a ben 14,7 miliardi di euro, con un backlog complessivo di 41,9 miliardi in crescita del 35%. Numeri molto solidi che insomma puntellano il bilancio, anche se con un P/E ordinario degli ultimi 12 mesi da 65,64x (dati Reuters) l’azione non può essere definita a buon mercato.

Avio

Anche Avio deve buona parte della sua super-performance all’hype della difesa. Nell’ultimo anno il titolo del big italiano dello spazio è cresciuto del 281% con dei veri e propri strappi al rialzo anche recenti. Ancora in queste ore i massimi intraday a 49,4 euro sono dei nuovi record storici per Avio a Piazza Affari.

Una bella performance si era vista a Milano anche lo scorso 12 settembre con un rally del 13% che aveva accompagnato la pubblicazione della prima semestrale e la conferma della guidance 2025.
Nei primi sei mesi dell’anno il gruppo ha registrato un altro leggero rosso (poco meno di 200 mila euro), ma anche un balzo dei ricavi da 210 a 260 milioni di euro (a/a) e un utile operativo positivo per 28,6 milioni.

Le attese sono per 7-10 milioni di euro di utile netto a fine anno su ricavi da 450-480 milioni di euro e con un portafoglio ordini da 1,7-1,8 miliardi (a inizio mese eravamo a 1,67 mld). Ai 48,05 euro di queste ore la capitalizzazione di Avio vale 1,3 miliardi di euro ossia 154 volte gli utili attesi a fine anno (P/E Forward), multipli veramente spaziali cui non sono estranee le pressioni per un consolidamento del settore spaziale europeo già entro la fine dell’anno rilanciate di recente dall’ad di Airbus Defence and Space Michael Schoellhorn in un’intervista al Corriere della Sera.

Banco BPM

Non potevano naturalmente mancare in una classifica delle migliori performance di Piazza Affari dell’ultimo anno le banche. Banco BPM negli ultimi 12 mesi ha guadagnato il 104%, più che raddoppiando quindi il proprio valore di Borsa. Se si va ancora più indietro, le performance borsistiche del gruppo guidato dall’ad Giuseppe Castagna sono ancora più impressionanti: più del 450% dal luglio del 2022 a oggi. Nell’ultimo anno il gruppo è stato uno dei protagonisti del risiko bancario di Piazza Affari, dopo la conquista dell’asset manager Anima con un’offerta in contanti.
Sfuggito, anche grazie al golden power del governo, alle manovre di conquista di Unicredit, in questi giorni la banca di Piazza Meda vive una seconda vita che la vede comunque diretta a un’aggregazione. La prima ipotesi chiama in causa l’azionista francese con circa il 20% del capitale Credit Agricole, che starebbe valutando (secondo Reuters) con advisor del calibro di Deutsche Bank e Rothschild l’eventuale sostegno a un merger della propria controllata Credit Agricole Italia con il gruppo milanese.
La seconda ipotesi riguarda MPS, in cui il Banco BPM ha costruito una posizione azionaria importante (anche in caso di integrale conquista di Mediobanca da parte di MPS, tra Banco BPM e Anima rimarrebbe in gioco il 3,2% circa del nuovo gruppo bancario) e che è il secondo distributore dei fondi di Anima dopo Piazza Meda. In una recente intervista alla CNBC Castagna ha mostrato aperture su entrambe le eventualità.

Bper Banca

Anche il rally di Bper, +90% in 12 mesi, è in buona parte dovuto al risiko bancario di Piazza Affari, sebbene la sua sia stata una partita giocata su un tavolo diverso da quello del Banco BPM e del Credit Agricole.

Accomunata alla Banca Popolare di Sondrio dalla presenza nell’assetto azionario del socio forte Unipol e ancor di più collegata alla valtellinese da una serie di stretti legami industriali e storici, Bper ha conquistato di recente con un’opas l’80,69% della popolare sondriese; ha indicato il nuovo consiglio di amministrazione e prevede per il prossimo aprile la fusione.
Come per altri protagonisti di Piazza Affari, anche per Bper dei fondamentali brillanti hanno contribuito non poco alle performance borsistiche.

Nel primo semestre del 2025 il gruppo ha toccato ricavi core da 2,69 miliardi di euro (con una buona diversificazione su gestito e bancassurance) e un utile netto da ben 903,5 milioni di euro (+29,5%). Che il titolo se ne avvantaggi anche in Borsa non può stupire.