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Piazza Affari: chi va giù, chi va su, ERG e Cementir

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
4 min

ERG sotto pressione dopo la guidance 2024 mentre Cementir recupera terreno gazie ai buoni risultati presentati

Piazza Affari: chi va giù, chi va su, ERG e Cementir

ERG in calo, la guidance non convince

Massiccia flessione per ERG: il titolo cede un altro 3,82% e si riporta a 24,18 euro dopo il calo dell'1,8% di ieri.

Stamattina la società delle rinnovabili ha comunicato risultati 2023 migliori delle attese, ma una guidance 2024 deludente.

Lo scorso esercizio è andato in archivio con MOL adjusted a 520 milioni di euro da 502 milioni nel 2022 e risultato netto attività continue adjusted a 226 milioni da 129 milioni nel 2022.

Si registra un'accelerazione nel trim4 con MOL a 115 milioni da 112 e risultano netto a 77 milioni da 14.

L'indebitamento finanziario netto sale leggermente a 1.445 milioni.

Per l'attuale esercizio il management prevede MOL a 520-580 milioni, investimenti a 550-600 milioni e indebitamento finanziario netto a 1.750-1.850 milioni.

Secondo Equita la stima MOL è debole (gli analisti puntano su 597 milioni), leggermente meglio delle attese quella sull'indebitamento.

L'analisi del grafico di ERG mette in evidenza la correzione partita a inizio anno e la brusca accelerazione ribassista di questa mattina. Il titolo sembra intenzionato ritracciare del tutto il rimbalzo originato dal minimo del 3 ottobre a 21,00 euro (livello più basso da fine 2020): conferme in tal senso alla violazione di 22,50. Le possibilità di recupero sono legate all'eventuale ritorno in pianta stabile sopra area 24,70, minimi di fine febbraio.

In tal caso le quotazioni avrebbero la chance di attaccare il recente massimo a 26,38: in caso di successo si creerebbero le condizioni per il ritorno sul 29,10 (top da inizio aprile 2023) toccato a fine dicembre. Conferme definitive in tal senso sopra area 27,80.

Cementir in forma dopo i risultati

Netto rialzo ieri per Cementir Holding. Il titolo ha guadagnato il 4,14% a 9,55 euro. I prezzi hanno oscillato tra 9,20 e 9,55 euro. Stamane i corsi sono più deboli: -0,31% a 9,52 euro.

Ecco i numeri di Cementir in dettaglio per il 2023: l'utile netto di gruppo è stato di 201,4 milioni di euro, in crescita del 24,1% rispetto al 2022, mentre i ricavi sono ammontati a 1,694 miliardi, in diminuzione dell'1,7% sul 2022.

Il consiglio di amministrazione ha inoltre proposto all'assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,28 euro per azione ordinaria in circolazione, in aumento del 27,3% rispetto agli 0,22 euro del 2022.

La guidance per il 2024, annunciata l'8 febbraio, è stata confermata con i seguenti dati:

  • Ricavi: 1,8 miliardi di euro (+6% anno su anno), rispetto ai 1,74 miliardi previsti da Equita.

  • EBITDA: 385 milioni di euro (-6% anno su anno), in contrasto con i 391 milioni previsti da Equita.

  • NFP (Net Financial Position): +300 milioni di euro (rispetto ai +218 milioni alla fine del 2023), in contrasto con i 338 milioni previsti da Equita.

    Equita Sim, confermando la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 10,5 euro per il titolo, ha evidenziato che il dividendo per azione è "superiore alle attese", mentre la guidance per il 2024 annunciata precedentemente è stata confermata.

    Mediobanca Research ha riportato che l'utile netto del gruppo nel 2023 è stato del 2% superiore alle attese, mentre il dividendo per azione di 0,28 euro è più alto rispetto agli 0,26 euro previsti dagli analisti.

    Di conseguenza, MB ha confermato la raccomandazione outperform sul titolo.

    Gli esperti di Intesa Sanpaolo hanno mantenuto il rating buy e il target price di 10,1 euro, confermando un giudizio positivo complessivo sul titolo.

    Sul fronte del grafico del titolo Cementir, i massimi di seduta a 9,55 euro si collocano al di sopra della doppia resistenza a 9,50 euro circa, 50% di ritracciamento del ribasso dal top di gennaio a 10,18 euro e lato alto del canale che contiene (o meglio conteneva fino a ieri) i prezzi dal minimo del 19 febbraio a 8,82 euro.

    La rottura di 9,50 dovrebbe anticipare il ritorno verso i massimi di gennaio, resistenza intermedia a 9,70 euro. Sotto 9,25 atteso invece un nuovo test della base del canale citato, passante a 9 euro.

    Se i prezzi dovessero violare questa trend line il canale di dimostrerebbe una bandiera (flag) di continuazione del ribasso precedente, che potrebbe riprende con target in area 8,50 euro.