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Obbligazioni: l'importanza del rating

di Enrico Danna pubblicato:
3 min

Quando si acquista una obbligazione, è opportuno prestare molta attenzione al rating (ovvero alla valutazione) di chi la emette. Questo elemento, infatti, fornisce indicazioni fondamentali sul rischio che ci si va ad accollare. Troppo spesso, purtroppo, si sottovaluta questo fattore.

Obbligazioni: l'importanza del rating

Obbligazioni: guardare oltre il tasso di interesse

Quando si decide di acquistare un titolo obbligazionario, uno dei fattori da tenere maggiormente in considerazione è il rating dell'emittente.

Non sempre si presta la dovuta attenzione a questa variabile in quanto, il primo dato che salta all'occhio è sicuramente quello legato al tasso di interesse.

Certo, quel numero espresso in percentuale indica quale sarà la remunerativita del nostro investimento.

Siamo però consapevoli che, il tasso d'interesse, preso singolarmente, fornisca un quadro molto approssimativo in merito alla bontà, alla rischiosità, alla complessità del nostro investimento?

Questo singolo dato, però, cosa ci dice, realmente, di quell'obbligazione?

Ci fornisce uno spunto importante per una considerazione essenziale, ovvero: il rendimento che l'emittente offre come si colloca rispetto ai tassi di mercato?

Questo è un aspetto fondamentale che ci deve spingere ad andare ad approfondire l'argomento.
Nello specifico, è doveroso capire quale sia il rating dell'emittente.

Obbligazioni : cosa è il rating

Esattamente, che cosa é il rating? Quale è il significato di questo termine?

In parole povere, si tratta del grado di affidabilità e solvibilità dell'emittente il titolo obbligazionario.

Il rating, attribuito da agenzie indipendenti (o che almeno dovrebbero essere tali) certifica quindi la solidità patrimoniale, economica e finanziaria.

La tripla AAA è il massimo della valutazione possibile e certifica il top di gamma.

La tripla BBB invece, ad esempio, sebbene alfabeticamente nemmeno troppo distante, deve invece far drizzare le antenne.

Lo spartiacque rilevante è dato dalla classificazione dei titoli in investment grade o meno e del rischio che portano con sè.

Nel primo caso, abbiamo a che fare con società eccellenti o comunque estremamente affidabili, le cui emissioni vengono inserite nei portafogli degli investitori istituzionali.

Nel secondo caso, invece, abbiamo a che fare con quei titoli che rientrano nella categoria degli "speculativi".

In cosa si differenziano tra loro?

Rischiosità decisamente elevata che si traduce in maggiori possibilità di perdite in conto capitale.

Obbligazioni : quali rischi si corrono?

Il rating, come detto, certifica la qualità del credito.

Essendo legato a vari fattori, non è detto che rimanga stabile nel tempo. Può infatti migliorare ma o peggiorare.

Ecco perché occorre prestare sempre la massima attenzione durante tutta la vita del titolo, specie se si tratta di una obbligazione societaria o cosiddetto corporate bond.

Nel momento in cui si hanno notizie di un downgrade, infatti, è meglio informarsi a dovere per capire se si possa trattare di qualcosa che resta comunque sotto controllo oppure se può portare a scenari decisamente peggiori.

Esempi in tal senso li possiamo trovare ad inizio secolo quando Parmalat e Cirio diedero tanti dispiaceri ai risparmiatori.
Risparmiatori che erano appena usciti dal default dell'Argentina con le ossa, in molti casi, rotte.

Quando si acquista un titolo, dunque, cerchiamo di valutare complessivamente la sua bontà.

Il rischio, infatti, è sempre dietro l'angolo.

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