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5 Opzioni di investimento da considerare nella creazione di un portafogli d’investimento

di Enrico Danna pubblicato:
5 min

In una corretta pianificazione finanziaria che si rispetti, la diversificazione è uno degli aspetti essenziali. Lo scopo principale è quello di ripartire e frazionare il rischio in modo da non trovarsi troppo esposti su un singolo mercato, settore, comparto. 

5 Opzioni di investimento da considerare nella creazione di un portafogli d’investimento

Azioni 

Le azioni rappresentano uno dei comparti più interessanti e stimolanti dell’intero panorama finanziario. 

Inferno e Paradiso, potrebbero essere definite, ma anche collettori di adrenalina o forte stress. 

Insomma, investire in azioni è stimolante, potenzialmente molto remunerativo ma rappresenta anche una possibile fonte di batoste incredibili. 

Ecco perché, occorre scegliere con cura le società sulle quali investire il proprio denaro, ripartendo il capitale su più titoli diversi tra loro per ambito operativo, mercato, settore e via dicendo. 

Bisogna inoltre decidere come comportarsi, ovvero se agire come cassettisti o come trader

Nel primo caso, si presterà maggiore attenzione a quelli che sono i fondamentali dell’azienda (dati di bilancio, remuneratività in materia di dividendi, etc) e si opererà con un orizzonte temporale di medio se non lungo periodo, cercando una crescita costante nel tempo del proprio capitale. 

Nella seconda ipotesi, invece, ci si concentrerà maggiormente sui momenti e sulle voci di mercato, in ottica quindi maggiormente speculativa. Lo scopo, in tal caso, è quello di massimizzare il risultato in un tempo decisamente più breve. 

Obbligazioni 

Un’altra componente decisamente importante a livello di strumento d’investimento, è quella costituita dalle obbligazioni

Anche in questo caso, occorre comprendere cosa si vuole, per quanto tempo e cosa si è disposti a rischiare. 

A differenza di quanto pensavano in molti, l’anno 2022 ci ha fatto comprendere come, anche questo comparto possa soffrire enormemente la congiuntura economica sfavorevole. 

Quali sono i parametri da attenzionare? 

Innanzitutto l’ente emittente e il suo grado di affidabilità, elemento essenziale per comprendere il rischio che ci si sta assumendo.

L’emittente può essere uno Stato o comunque un organismo sovranazionale, oppure una singola società. In questo ultimo caso, siamo in presenza dei cosiddetti corporate bond

Il tasso è un altro elemento da valutare attentamente, in relazione sia al rating che attesta la solvibilità dell’emittente, sia alla scadenza dell’obbligazione stessa

Un tasso variabile, ad esempio, essendo strettamente collegato all’andamento dei tassi di mercato, si adeguerà immediatamente alla eventuale evoluzione degli stessi, senza particolari scossoni sul corso del titolo. 

Viceversa, una obbligazione a tasso fisso, risentirà in maniera importante di movimenti dei tassi di mercato da parte delle banche centrali, in particolar modo se la scadenza tende ad essere piuttosto lontana nel tempo. 

Giova ricordare sempre che, maggiore è il grado di affidabilità dell’emittente (ovvero il rating), minore sarà la remunerazione che esso riconoscerà in termini di cedole periodiche.

Al contrario, cedole più generose, se non relative a nuove emissioni in periodi di ascesa dei tassi di mercato, sono da collegare a maggiori rischi che si corrono nell’acquisto di un determinato titolo obbligazionario. 

Fondi Comuni d’Investimento 

I fondi comuni di investimento rappresentano una opportunità di investimento dalla pluralità di valenze.  

In prima battuta, consentono di affidarsi ad un gestore professionista al quale vengono derogate le scelte in materia di investimento. 

Il risparmiatore decide quale può essere il fondo più adatto alle proprie esigenze; da lì in avanti, spetta al gestore la scelta dei titoli e dei mercati sui quali investire secondo quanto stabilito dal regolamento del fondo. 

In seconda battuta, quindi, si ripartisce il rischio su più titoli, anziché acquistare una singola o un numero ristretto di azioni. 

Il gestore, per l’attività svolta, viene remunerato con una o più commissioni che il risparmiatore può trovarsi a pagare in momenti differenti (acquisto, gestione, eventualmente uscita). 

La tipologia di gestione può essere passiva o attiva a seconda del comportamento del gestore: nel primo caso, si limiterà a replicare il parametro (benchmark) di riferimento mentre nella seconda ipotesi, cercherà di fare meglio dello stesso. In tal caso, è normalmente prevista una commissione di performance. 

La possibilità di investire cifre anche modeste, di poter fare degli switch da un fondo all’altro e di disinvestire il proprio capitale nel giro di breve tempo, sono punti di forza di questa tipologia di investimento che però, all’atto pratico, presenta, in molti casi, costi ancora troppo elevati a carico del sottoscrittore. 

Investire con gli ETF 

Se si vuole perseguire la via della diversificazione, affidandosi alla competenza di un gestore ma riducendo sensibilmente i costi a proprio carico, ecco che gli ETF rappresentano l’opzione migliore

Come i fondi comuni, infatti, gli Etf presentano una vasta possibilità di diversificazione su mercati, settori e comparti di varia natura finanziaria. 

Anche in questo caso, la tipologia di gestione può essere passiva o attiva, come già evidenziato in precedenza. I criteri sono gli stessi e le dinamiche anche. 

Ciò che varia, come già evidenziato, sono le commissioni a carico del sottoscrittore che, nel caso degli Etf, sono decisamente inferiori e contenute. 

Ecco che quindi, questi strumenti, hanno preso sempre più piede nel corso degli anni e rappresentano una tipologia di investimenti molto interessante per qualsiasi investitore. 

La gamma dei prodotti offerti è ormai molto vasta, così come le soglie di accesso che sono decisamente minime e la negoziabilità (ovvero lo smobilizzo) decisamente elevata

Insomma, all’interno di un portafoglio finanziario, una componente investita in Etf ha la sua bella logica di pianificazione. 

Investimenti Immobiliari 

Tra quelli che sono gli investimenti principe nel nostro Paese, non dobbiamo dimenticare il settore immobiliare. 

Si tratta di una possibilità alternativa alle precedenti forme di investimento che, per il popolo italiano, riveste da sempre, una importanza fondamentale. 

Non solo la prima casa però, ma anche acquisti immobiliari a livello di investimento. 

Anche in questo caso, occorre studiare bene il mercato per riuscire a comprendere quali possono essere le occasioni migliori. 

L’investimento immobiliare è una tipologia d'impiego del capitale a medio/lungo termine perché è destinato a dare i suoi frutti nel corso degli anni.

Il problema maggiore, può essere dato dai tempi più lunghi richiesti in caso di smobilizzo. 

Ovvero: una azione, una obbligazione, un fondo, un etf, nel giro di qualche giorno si vendono e si ha a disposizione il relativo controvalore sul conto mentre se si ha necessità di vendere un appartamento, le tempistiche sono decisamente meno immediate

L’importante è essere coscienti e consapevoli delle proprie scelte, dei vantaggi che si possono avere e dei rischi che si possono correre.