Oro, perché comprarlo e perché no

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Giornate di record per il metallo giallo, ecco alcune considerazioni e alcuni numeri a margine di queste valutazioni 'brillanti'

Oro, perché comprarlo e perché no

Nuovo record dell’oro nei mercati internazionali: il metallo giallo oggi ha aggiornato i massimi storici 3.556,16 dollari l’oncia. Mentre scriviamo potrebbe registrare nuovi allunghi. Considerando che un’oncia è pari a circa 31,1 grammi, al cambio di queste ore di 1,1674 dollari per euro, i record di oggi significano che un grammo d’oro vale quasi 98 euro.

Oro: tutta una corsa dalla fine del 2022 a oggi

La rincorsa dell’oro viene da lontano: alla fine del 2022 valeva poco più di 1.600 dollari l’oncia, nel marzo del 2024 era ad ‘appena’ 2.000 dollari, ai prezzi di oggi significa una performance del 122% e del 77% rispettivamente!
Soltanto questo potrebbe spaventare gli investitori più prudenti, anche se in questo caso si rischierebbe un paradosso, essendo considerato l’oro il bene rifugio per eccellenza.

Oro, ma l'inflazione conta? Sì, con molte eccezioni

Con l’oro però bisogna anche guardarsi dai luoghi comuni, soprattutto in tempi eccezionali come quelli recenti. L’oro è considerato il bene anti-inflazione per eccellenza, per esempio, ma la serie storica mensile ci racconta che uno dei movimenti più importanti è stato quello tra il giugno del 2019 e l’agosto del 2020, alla fine della prima fase della pandemia di Covid 19, quando passò rapidamente da 1.300 a quasi 2.000 dollari, erano tempi eccezionali e in quei mesi l’inflazione crollava del 2% circa a livelli prossimi allo 0%, aodpo avrebbe preso una rincorsa che nel giugno 2022 l’avrebbe portata al 9,1% (dati degli Stati Uniti), ma il dollaro al contrario s’ingabbiava in quegli anni, tra il 2020 e il 2024 in un ampio box tra 1.600 e 2.000 dollari circa.

Solo dopo le quotazioni del metallo giallo avrebbero preso il volo con i rally prima descritti. Proprio nei mesi e anni in cui invece la stretta delle banche centrali di tutto il mondo tagliava gradualmente l’inflazione. In altre parole prezzi in discesa, ma oro in crescita, il contrario di un asset anti-inflazione.

Oro, il legame con il dollaro

Un’altra correlazione pericolosa è quella del dollaro. Come accade per il petrolio, che è quotato in dollari, storicamente i mercati indicano una relazione inversa tra oro e biglietto verde. Se l’uno sale l’altro dovrà scendere. Già in questo caso la correlazione è più strutturata, ma con proporzioni che rischiano comunque di mandare facilmente fuori strada.

Oro da investimento? Secondo Buffet no

Nei giorni scorsi l’oracolo di Omaha, il famoso finanziere Warren Buffet ha compiuto 95 anni e si sono moltiplicate le cronache dei suoi successi (e in parte dei suoi errori, che d’altronde non ha mai nascosto). Beh Buffet ha sempre considerato l’oro una perdita di soldi, perché è un asset che non produce rendimenti. Lo ricorda anche la Banca d’Italia nelle sue rubriche educational: "L'oro... presenta due significativi difetti, non essendo né di grande utilità né produttivo… se possiedi un'oncia d'oro per un'eternità, alla fine possiederai ancora un'oncia".

L’unico potenziale valore dell’oro è dovuto ai suoi apprezzamenti, che spesso sono collegati alla sua scarsità, che deriva non soltanto dalla produzione (mineraria) di metallo giallo, ma anche alla domanda di oro, per esempio per le riserve delle banche centrali che negli ultimi anni hanno accresciuto la domanda di oro o per i gioielli (forte la domanda indiana) o altre lavorazioni.

Oro, la crescita nelle riserve delle banche centrali

Nei giorni scorsi il market strategist di Crescat Capital Otàvio Costa ha pubblicato su X un post in cui evidenziava che l’oro avrebbe superato nelle scorse settimane il peso dei Treasury (i titoli di Stato americani) nelle riserve delle banche centrali. Un superamento che segue di poco, quello degli asset in euro e che potrebbe anticipare importanti rivolgimenti economici globali. Non succedeva infatti dal 1996.

Un osservatore di peso del mercato dell’oro è senz’altro il World Gold Council (WGC), un’associazione che risale al 1987 ed è stata fondata da alcune delle maggiori compagnie minerarie per analizzare il mercato del metallo giallo. L’ultimo suo report settimanale (al 1° settembre 2025) parla di una “settimana stellare” per l’oro con nuovi rialzi che hanno anche visto i maggiori afflussi di risorse verso gli ETF sull’oro dalla metà di aprile a oggi. Alla base di questa decisione ci sarebbero le nuove attese sui tagli della Fed del costo del denaro (che significherebbero dollaro più debole e oro più forte, ndr). L’oro in teoria va forte anche con le crisi economiche – proprio in quanto bene rifugio – ma l’ultima corsa l’ha fatta nonostante i segnali di crescita solidi dall’economia statunitense. Ma di quanto oro parliamo? Una recentissima ricerca della BCE ipotizza circa 36 mila tonnellate d’oro nelle riserve delle banche centrali. Un trend al rialzo sostenuto dai record del 2024 nella domanda delle banche centrali che l’anno scorso ha superato il 20% della domanda globale di oro, anche a seguito delle incertezze geopolitiche collegate al conflitto in Ucraina. Solo l’anno scorso la domanda di oro per investimento ha superato quella collegata al consumo di oro per gioielli ed entrambe complessivamente rappresenterebbero il 70% della domanda globale di oro.

L’ultimo rapporto sulla domanda di oro nel secondo trimestre del 2025 redatto dal citato World Gold Council aggiorna i numeri di tutta la filiera dell’oro.

Nel secondo trimestre del 2025 la produzione dell’oro è stata di 1.248,8 tonnellate, divisa tra 901 tonnellate di produzione mineraria e 347 tonnellate di oro riciclato.

La domanda ha invece visto: il consumo della gioielleria a 341 tonnellate. Il consumo della tecnologia a 78,6 tonnellate. Quello dell’oro da investimento a ben 477,2 tonnellate, di cui 243,1 t in barre; 38,9 in monete ufficiali; 24,8 t in medaglie e simili. Nello stesso periodo gli ETF e affini producevano una domanda di oro per 170,5 tonnellate e le banche centrali ne chiedevano per 166,5 tonnellate.

Il totale faceva nel trimestre una domanda di 1.248 tonnellate pari all’offerta.

I prezzi intanto continuano a salire.

Oro domanda e offerta (tonnellate)

(Dati World Gold Council)

Q1'25

Q2'25

Offerta

Produzione mineraria totale

825,9

901,5

Oro riciclato

348,5

347,2

Offerta totale

1174,5

1248,8

Domanda

Gioielleria consumo

383,4

341

Tecnologia

80,4

78,6

Investimento

551,2

477,2

- barre

257,7

243,1

- monete ufficiali

44,3

38,9

-medaglie e altro

22,7

24,8

ETFs e affini

226,6

170,5

Banche centrali e istituzioni

248,6

166,5

Domanda di oro

1305,6

1079

OTC e altro

-131,2

169,8

Domanda totale

1174,5

1248,8

Argomenti

Oro