Pensioni di gennaio e febbraio 2026 a rischio di assegno azzerato, perché?
pubblicato:Le pensioni di gennaio e febbraio 2026 potrebbero avere assegno azzerato o ridotto: scopriamo perché e per quali pensionati.

Le erogazioni del mese di dicembre si sono da poco concluse, ma i pensionati stanno già rivolgendo la loro attenzione alle pensioni del prossimo anno. Ci saranno in effetti molte novità: a gennaio dovrebbe scattare la rivalutazione, che sarà pari all’1,4%. Tuttavia, non abbiamo solamente buone notizie, anzi: nelle ultime ore si sta diffondendo la notizia secondo la quale le pensioni di gennaio e febbraio 2026 potrebbero avere assegno azzerato, o comunque estremamente ridotto. Questa situazione, per fortuna, non riguarda tutti i pensionati, ma sono tanti coloro che rischiano di non ricevere alcun trattamento pensionistico nei primi due mesi dell’anno.
Scopriamo perché.
Pensioni di gennaio e febbraio 2026 a rischio di assegno azzerato, perché?
Il rischio di ricevere un assegno azzerato riguarda sia le pensioni di gennaio che quelle di febbraio 2026. La motivazione per la quale i pensionati potrebbero ritrovarsi con un cedolino a importo zero riguarda i conguagli fiscali IRPEF 2025.
L’INPS, infatti, recupera gli eventuali debiti che il pensionato ha contratto con il Fisco all’inizio dell’anno. Questo incide di solito sugli importi delle pensioni di gennaio e febbraio.
Si tratta quindi non di un caso isolato, ma di una condizione che si verifica praticamente tutti gli anni, nei primi due mesi.
Come ogni anno, quindi, a gennaio e febbraio 2026 l’Istituto provvederà a recuperare i debiti IRPEF cumulati dal pensionato. Inoltre, provvederà alle ritenute legate alle addizionali, sia regionali che comunali.
Chi rischia l’azzeramento del trattamento pensionistico
A rischiare maggiormente sono i pensionati sulle quali, nel 2025, le trattenute sono state effettuate in misura inferiore all’importo che in realtà era dovuto.
Se risulteranno debiti, in sostanza, l’INPS dovrà provvedere al recupero delle somme dovute, sottraendole dalle pensioni di gennaio e febbraio 2026.
L’azzeramento dell’assegno pensionistico, ovviamente, si verificherà solamente se le imposte dovute hanno importo pari (o superiore) al trattamento pensione mensile.
Negli altri casi, se c’è un debito col Fisco, questo comporterà comunque un taglio all’importo normalmente percepito.
Inoltre, se l’importo annuo della pensione non supera i 18.000 euro, il pensionato potrà contare sulla rateizzazione. In caso di debito IRPEF, quindi, le somme dovute saranno recuperate non entro l’inizio dell’anno, ma con rate fino a novembre.
Il recupero delle addizionali
Il rischio di assegno pensione azzerato a gennaio e febbraio 2026 si corre, come anticipato, anche per un'altra tipologia di debito.
Per le somme che costituiscono prestazioni pensionistiche fiscalmente imponibili, a partire dalla rata di pensione di gennaio, saranno applicate anche le trattenute relative alle addizionali, sia regionali che comunali, relative all'anno d'imposta 2024.
Tali trattenute vengono ripartite su undici rate nel corso dell'anno successivo a quello a cui si riferiscono. Gli importi totali che saranno soggetti a conguaglio saranno poi attestati all'interno della Certificazione Unica 2026.
Non saranno comunque soggetti a trattenute fiscali:
- •
assegni o pensioni sociali
- •
prestazioni di invalidità civile
- •
prestazioni esenti da imposizione fiscale per specifiche ragioni.
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