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Piazza Affari peggiore in Europa su timori tenuta sistema bancario eurozona

di Simone Ferradini pubblicato:
4 min

Mercati azionari europei in netta flessione. Wall Street debole: dopo la chiusura delle borse europee S&P 500 -0,2%, NASDAQ Composite -0,5%, Dow Jones Industrial -0,2%. A Milano il FTSE MIB ha terminato a -2,23% (performance settimanale +1,56%), il FTSE Italia All-Share a -2,16%, il FTSE Italia Mid Cap a -1,55%, il FTSE Italia STAR a -1,59%.

Euro in decisa correzione dal massimo dal 3 febbraio contro dollaro toccato ieri mattina a 1,0930. EUR/USD al momento quota 1,0755 circa. BTP in miglioramento ma sale lo spread. Il rendimento del decennale segna 4,01% (chiusura precedente a 4,08%), lo spread sul Bund 189 bp (185) (dati MTS).

Piazza Affari peggiore in Europa su timori tenuta sistema bancario eurozona

I principali dati macroeconomici pubblicati in giornata

Tra i dati macroeconomici pubblicati in giornata segnaliamo che negli USA S&P Global ha comunicato che l'indice PMI manifatturiero preliminare mese di marzo si è attestato a 49,3 punti, meglio dei 47,3 di febbraio e sopra i 47,0 del consensus, mentre l'indice PMI servizi preliminare nel mese di marzo si è attestato a 53,8 punti (massimo da 11 mesi) ben sopra i 50,6 di febbraio e i 50,4 del consensus.

Lo U.S. Census Bureau ha comunicato che negli USA a febbraio gli ordinativi di beni durevoli sono calati dell'1,0% m/m, dopo il crollo del 5,0% della lettura finale di gennaio (5,1% la crescita di dicembre , 1,7% il declino di novembre) e contro la flessione dello 0,3% del consensus. Gli ordini di beni durevoli core (escludendo i trasporti) sono invece rimasti invariati contro il precedente rialzo dello 0,4% (0,4% il calo di dicembre) e l'incremento dello 0,2% atteso dagli economisti.

Nell'eurozona S&P Global ha comunicato che l'indice PMI manifatturiero a marzo è calato su base preliminare a 47,1 punti dai 48,5 punti della lettura finale di febbraio (48,8 punti in gennaio), contro il rialzo a 49,0 punti del consensus.

Seduta difficile per i bancari, timori per la tenuta del sistema

Seduta difficile per i bancari: l'indice FTSE Italia Banche ha chiuso a -3,13%, l'EURO STOXX Banks a -4,58%. A Milano Unicredit -4,06%, Banco BPM -4,14%, BPER Banca -4,04%, Intesa Sanpaolo -2,41%. Ieri il Segretario al Tesoro USA Janet Yellen nella sua seconda audizione al Congresso ha detto che le autorità americane sono pronte a fornire altro supporto alle banche se necessario: questo passaggio non era presente nell'audizione del giorno prima e ha quindi preoccupato gli analisti.

Inoltre sempre ieri due banche tedesche hanno annunciato che non richiameranno (contrariamente a quanto accade normalmente) le proprie obbligazioni AT1, dello stesso tipo di quelle di Credit Suisse azzerate nell'acquisizione da parte di UBS.

CDS Deutsche Bank in forte rialzo

Forti vendite su Deutsche Bank -8,65%: i credit default swap (CDS) sulla banca tedesca sono in forte rialzo, precipitano invece le quotazioni delle sue obbligazioni AT1. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la presidente della BCE Christine Lagarde hanno dichiarato che il sistema bancario dell'eurozona è stabile.

MPS, dimissioni della presidente

Scende anche Banca MPS -3,26%. Ieri dopo la chiusura del mercato la presidente Patrizia Grieco ha rassegnato le proprie dimissioni "a fronte dell’assunzione di nuovo incarico in altra società quotata", a far data dal 26 marzo 2023. Lo scorso 19 gennaio Patrizia Grieco aveva reso noto di non essere disponibile al rinnovo del proprio mandato (che scade il 20 aprile prossimo, data dell'assemblea per il rinnovo del cda).

Petroliferi deboli con correzione greggio

Vendite sui petroliferi: il greggio perde terreno dai massimi dal 15 marzo toccati ieri pomeriggio. I future maggio segnano per il Brent 74,80 $/barile (massimo a 77,43), per il WTI 68,80 $/barile (massimo a 71,66). Eni -2,26%, Tenaris -3,12%, Saipem -2,77%, d'Amico International Shipping -5,63%. In controtendenza Saras +0,50%.

Diasorin rimbalza

Diasorin (+3,60% a 102,05 euro) rimbalza dal minimo da marzo 2020 a 98,20 toccato in avvio di seduta. Il titolo sfrutta le sue caratteristiche difensive e le prese di profitto delle posizioni short costruite negli ultimi mesi (è sotto di quasi il 30% rispetto ai livelli di metà dicembre). Dopo i report negativi di Exane e Morgan Stanley oggi è stata la volta di Intesa Sanpaolo: raccomandazione hold confermata ma target ridotto da 125,8 a 102,5 euro.

Iren, aggiornamento piano accolto con favore

Ottima performance per Iren +2,09% all'indomani dell'approvazione dell’aggiornamento del piano industriale al 2030. Previsti EBITDA a 1,87 miliardi di euro al 2030 (+800 milioni rispetto al 2022) con un tasso di crescita medio annuo del 7%, investimenti lordi a 10,5 miliardi (+200 milioni rispetto al precedente piano), posizione finanziaria netta/EBITDA a 2,7 (3,2 nel 2022), utile netto a circa 460 milioni al 2030 (+235 milioni rispetto al 2022), conferma dividend policy fino al 2025 e a seguire pay-out ratio del 50-60%.

Intercos sale grazie al report di Jefferies

Positiva Intercos (+2,11% a 14,51 euro) in scia alla decisione di Jefferies di incrementare il target da 13 a 16 euro con raccomandazione buy confermata. La scorsa settimana Intercos ha comunicato ottimi risultati 2022: ricavi a 835,6 milioni di euro (+24% e +19% a tassi costanti ed a parità di perimetro), EBITDA rettificato a 121,7 milioni (+20,3%), risultato netto rettificato a 51,3 milioni (+24,6%). Il management prevede per il 2023 un aumento dei ricavi a tassi costanti nel range 8-11 per cento.