Twenty One Capital, debutto in rosso per la nuova protagonista di Wall Street

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Il capitale del XXI secolo è il Bitcoin per il gruppo che ha tra i soci maggiori in ordine Tether, Bitfinex e Softbank. Il primo giorno dopo la business combination con una SPAC di Cantor Fitzgerald ha avuto padrini eccellenti. Ecco il quadro

Twenty One Capital, debutto in rosso per la nuova protagonista di Wall Street
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Non è sempre un successo, si sa. Il primo giorno della Twenty One Capital Inc a Wall Street è andato male con un crollo del 20% a 11,42 dollari dopo un minimo a $ 10,4. In queste ore recupera il 4,95% a 11,985 dollari, ma per ora il saldo resta negativo.

Il pedigree della nuova società dei Bitcoin c’è tutto, ma evidentemente gli operatori hanno voluto approfittare del debutto per liquidare posizioni. Non è un dramma, anche il Bitcoin dai massimi di ottobre ha perso il 25%

La nuova protagonista di Wall Street, ticker XXI, ISIN US90138L1098, ha in realtà già una storia di quotazione, essendo il frutto di una business combination della SPAC Cantor Equity Partners con altre attività, ossia la naturale evoluzione della ‘blank check company’ un veicolo di capitali affidato a dei manager che riscuotono la fiducia del mercato in attesa dell’individuazione di una target.

Dall’agosto 2024 insomma quella che sarebbe diventata la XXI Capital di oggi ha avuto come principale garanzia un nome, quello di Brandon Lutnick, presidente di Cantor Fitzgerald, noto colosso di Wall Street fondato da suo padre, l’attuale Segretario al Commercio Howard Lutnick. Ne abbiamo già parlato a fine settembre proprio a proposito di Tether, la più grande società di stablecoin del mondo che ha come custode designato per le riserve (oltre 162 miliardi di dollari in massima parte Treasury, ma anche pronti contro termine, fondi monetari, metalli preziosi e Bitcoin).

Twenty One Capital, è Tether il maggiore azionista, dentro anche Bitfinex e Softbank: ecco gli esotici indirizzi della proprietà

Tutto si tiene, perché naturalmente Tether è della partita. La prima descrizione del merger del 22 aprile scorso indicava infatti che Twenty One Capital Inc., società Texana di nuova costituzione, aveva stretto un accordo definitivo per business combination con la SPAC **Cantor Equity Partners, Inc **(sponsorizzata appunto da Cantor Fitzgerald) che prevedeva che alla fine Tether, la famosa società di Giancarlo Devasini che poi è all’anagrafe Tether Investments, S.A. de C.V., ossia una società anonima di El Salvador a capitale variabile, diventasse l’azionista di maggioranza del nuova quotata, XXI Capital appunto. Una quota rilevante nel capitale del nuovo gruppo sarebbe toccata anche a Bitfinex, celebre piattaforma di trading in criptovalute al secolo controllata da iFinex Inc., società delle Isole Vergini, e da Softbank, intervenuta con Stellar Beacon LLC, un veicolo del Delaware. Al Delaware faceva riferimento anche Twenty One Assets LLC mentre Twenty One Merger Sub D era una exempted company delle isole Cayman come Cantor Equity Partners.

Twenty One Capital: già al closing l'obiettivo di diventare il terzo portafoglio mondiale di Bitcoin

Già al closing di questo blasonato deal Twenty One e Cantor Equity Partners avevano sottoscritto accordi con investitori per raccogliere 585 milioni di dollari di cui 385 milioni tramite bond convertibili garantiti senior (convertible senior secured notes) e 200 milioni tramite un Pipe Financing (un accordo di investimento privato in equity, Private Investment in Public Equity). Quest’ultima raccolta era direttamente indirizzata a raccogliere risorse per l’acquisto di oltre 42 mila Bitcoin, asset che avrebbero reso la nuova società il terzo detentore di Bitcoin nel mondo.

Qualche distinguo può essere utile fra tante esotiche etichette. Gli stablecoin di Tether sono valute digitali garantite da asset fisici tradizionali (appunto soprattutto titoli di Stato Usa), recenti ricerche, anche in Europa, hanno in realtà dimostrato che nella stragrande maggioranza dei casi queste stablecoin vengono usate in transazioni su criptovalute, quindi si tratta di un pilastro dell’ecosistema delle cripto e non, come qualcuno intenderebbe, di una semplice alternativa digitale agli asset tradizionali, valute FIAT comprese (ossia le valute delle banche centrali, come il dollaro in cui i Treasury Usa sono denominati).

Una cosa formalmente molto diversa sono le criptovalute di varia natura, come il Bitcoin, che è la cripto più diffusa al mondo con oltre 1,8 trilioni di dollari, la nona capitalizzazione globale di un asset, che le fanno superare la capitalizzazione di Meta e l’avvicinano a Broadcom

L’obiettivo di Jack Mallers, il chief executive (l’amministratore delegato) di Twenty One, è quello di costituire e rafforzare una treasury company in Bitcoin, ossia una società che affida il proprio valore principalmente al portafoglio di Bitcoin. Ma non esclusivamente. Una pletora di servizi immaginati, attivati, tratteggiati nel vario mondo delle blockchain è comunque inserita fra gli obiettivi della nuova società di Wall Street.

Il debutto non è stato brillante, anzi. Ma si sa, le cripto possono essere molto volatili.

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