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Utility: nessun accordo UE su cap al prezzo del gas. E ora?

di Vanessa Mazzeopubblicato:

Le utility ieri hanno chiuso in positivo, tranne Snam e Terna, snobbando l'impennata dei rendimenti dei BTP. Le ultime novità dall'Europa.

Utility: nessun accordo UE su cap al prezzo del gas. E ora?

Tabella dei Contenuti

A Piazza Affari l'ultima seduta della settimana si è conclusa in maniera contrastata per le utility quotate sul Ftse Mib.

Utility in positivo prima del week-end

Le due peggiori sono state Terna e Snam che sono scese rispettivamente dell'1,08% e dello 0,12%, mentre Enel si è fermato a ridosso della parità con un frazionale rialzo dello 0,04%.

Italgas ed Hera sono saliti dello 0,18% e dello 0,23%, mentre ad avere la meglio su tutti è stato A2A che ha guadagnato il 2,32%, registrando la migliore performance nel paniere delle blue chip.

Bene le utility malgrado disastro BTP e Spread

Le utility nel complesso hanno mostrato un buon andamento, malgrado i pessimi segnali arrivati dal mercato obbligazionario.

Prima del week-end, infatti, lo Spread BTP-Bund si è impennato e ha chiuso in rally del 3,21% a 188,2 punti base.

Molto pesante anche il bilancio dei BTP, su cui si è abbattuta un'ondata di vendite, tanto che il rendimento del decennale è balzato al 3,853%, con un rialzo del 4,75%.

Le utility non si sono lasciate da condizionare dall'impennata dei tassi e hanno continuato a calamitare l'attenzione sulla scia delle ultime indicazioni arrivate dall'Europa.

Nessun accordo in Europa sul cap al prezzo del gas

Il Consiglio dei ministri dell’Energia non ha trovato l’accordo sul cap al prezzo del gas, rinviando la decisione al 13 dicembre.

Secondo il Sole 24 Ore, la proposta dalla Commissione UE di introdurre un tetto al prezzo del gas forward ad un mese sul TTF a 275 €/mwh, sarebbe stata giudicata negativamente da diversi paesi che avevano chiesto la sua introduzione perché non avrebbe impatti sui prezzi del gas.

Utility: il commento di Equita SIM

Secondo gli analisti di Equita SIM, il mancato accordo a livello europeo per introdurre un cap al prezzo del gas è una indicazione negativa, ma attesa, considerando che la proposta della Commissione è chiaramente troppo elevata.

Vista la proposta della Commissione, rimane il rischio che la revisione non sia incisiva sul prezzo del gas anche al prossimo Consiglio dei ministri dell’Energia a dicembre.

Possibile tassa sugli extra profitti in Germania

Secondo Bloomberg, la Germania starebbe valutando di inserire una tassa sugli extra-profitti del 90% sugli utili del settore eolico offshore e nucleare per finanziare il pacchetto di aiuti in essere.

La tassazione arriverebbe oltre i 130 €/mwh per il settore delle rinnovabili ed applicata su scala progressiva a seconda del tipo tecnologia, ossia carbone, nucleare, etc.

La tassazione si applicherebbe per 10 mesi fino a giugno 2023. Equita SIM ricorda che in Italia attualmente è in vigore per il primo semestre del 2023 un cap a 58/65 €/mwh per le rinnovabili ed il governo starebbe valutando se innalzare il cap a 180 €/mwh, allineandolo alle indicazioni dell'Unione Europea.

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