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Bonus e stipendi: cosa cambia con la crisi di Governo?

di Miriam Ferrari pubblicato:
3 min

La crisi di Governo in corso potrebbe avere degli effetti anche sui bonus e sugli stipendi? Alcune misure potrebbero essere cancellate? Ecco cosa potrebbe cambiare con la caduta del Governo Draghi.

Bonus e stipendi: cosa cambia con la crisi di Governo?

Il Movimento 5 stelle ha fatto scattare la scintilla: non votando al fiducia al Dl aiuti di luglio, il partito fondato da Beppe Grillo ha spinto il premier Mario Draghi a rassegnare le dimissioni. Il Capo dello Stato, però, ha respinto le dimissioni e ha rimandato il Presidente del Consiglio in Parlamento per presentare le proprie motivazioni e cercare di ricucire la maggioranza.

In questo contesto, con una crisi di Governo in corso, quali sono gli effetti sulle nuove misure in arrivo per i bonus e gli stipendi? Oltre al decreto aiuti, ci sono anche i bonus bollette, il taglio del cuneo fiscale e il piano salva stipendi ancora in discussione in Parlamento: che cosa potrebbe cambiare con la caduta del Governo?

Ecco quali potrebbero essere i risvolti della crisi di Governo su bonus e stipendi: quali misure potrebbero scomparire e quali invece saranno confermate nonostante la frattura M5s.

Bonus e stipendi: cosa cambia con la crisi di Governo?

La crisi di Governo potrebbe rallentare i lavori in corso in Parlamento su alcuni temi fondamentali: inflazione, bollette, benzina, stipendi e bonus.

Tantissimi i dossier sul tavolo del Governo che attendono l’approvazione definitiva per poter entrare in vigore: in primis, il nuovo dl aiuti bis, con il quale il Governo aveva promesso l’arrivo di nuovi bonus bollette, misure per contenere i prezzi del carburante ed eventualmente l’addio all’Iva su alcuni prodotti e generi alimentari.

Non solo: il 2 agosto scade il taglio delle accise, ma i prezzi di benzina e diesel sono ancora piuttosto elevati per poter tornare alla normalità. E mentre i prezzi aumentano, il potere d’acquisto diminuisce: il Governo aveva promesso un taglio del cuneo fiscale per aumentare la busta paga dei lavoratori, oltre a una più ampia misura a inserire nella Legge di Bilancio per salvare lo stipendio.

Infine, anche i soldi del PNRR potrebbero essere a rischio con la crisi di Governo: un cambio premier in questa fase, potrebbe bloccare i miliardi spettanti all’Italia.

Bonus 200 euro confermato nonostante la crisi di Governo

Che cosa succede al bonus 200 euro se il premier Draghi dovesse essere sostituito? La crisi di Governo non dovrebbe avere alcun impatto sul bonus 200 euro, in quanto il Dl aiuti – nonostante l’ostruzionismo M5s – ha incassato la fiducia alla Camera e al Senato.

Diversa sarebbe la questione di un eventuale proroga del bonus 200 euro ad agosto e settembre: oltre a reperire le risorse, un eventuale cambio di rotta potrebbe bloccare i lavori in Parlamento.

E che dire del taglio del cuneo fiscale: Draghi aveva ipotizzato un nuovo aumento in busta paga per i prossimi mesi del 2022, mentre una misura strutturale avrebbe trovato spazio nella prossima Legge di Bilancio 2023. L’eventuale nuovo premier potrebbe non avere le stesse idee di Draghi…

Bonus bollette a rischio: cosa potrebbe succedere?

Infine, una delle misure che parrebbe maggiormente a rischio con la caduta del Governo Draghi è proprio il bonus bollette, in discussione in Parlamento poco prima della crisi di Governo.

Sicuramente anche un eventuale nuovo Governo potrebbe introdurre nuovi aiuti contro il caro-energia, ma certamente il pacchetto delle misure potrebbe essere diverso rispetto a quello pensato dall’attuale squadra di ministri.

Inoltre, con la caduta dell’esecutivo i tempi di approvazione diventerebbero più lunghi e potrebbero andare ad incidere negativamente sugli aumenti delle materie prime dell’ultimo periodo.