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Borsa: cosa sono e a cosa servono i derivati

di Enrico Danna pubblicato:
3 min

I derivati sono dei contratti molto diffusi in ambito finanziario. Nell'immaginario collettivo, vengono spesso definiti come strumenti speculativi. In realtà, possono svolgere una utile funzione di riduzione e bilanciamento del rischio di portafoglio.

Borsa: cosa sono e a cosa servono i derivati

Derivati: che cosa sono

Che cosa sono i derivati?

Si tratta di una terminologia che viene utilizzata quotidianamente negli ambienti finanziari ma di cui, probabilmente, non tutti conoscono il significato e le caratteristiche.

Quando si parla di derivati, ci si riferisce ad un qualcosa che deriva dall'andamento di una certa attività o sottostante nel futuro.

Questi strumenti vengono utilizzati sia per la copertura e riduzione del rischio globale di portafoglio, sia con l'obiettivo di ottenere profitti importanti assumendosi un elevato rischio (speculazione).

Infine, vengono usati per attività cosiddette di arbitraggio attraverso operazioni abbinate tra derivato e sottostante.

Fondamentalmente esistono tre tipologie di derivati: contratti a termine, Swap, opzioni.

Derivati: i contratti a termine

Quando si parla di contratto a termine ci si riferisce all'accordo tra due parti per la consegna di una quantità di sottostante ad un determinato prezzo e ad una certa data.

Tutti questi parametri vengono fissati nel momento della stipula del contratto.

Per chi compra, il rischio è quello di trovarsi nella condizione di spendere una cifra più alta (fissata nel contratto anteriormente) rispetto al valore di un sottostante che nel frattempo si é deprezzato.

Il venditore, invece, può trovarsi nella condizione di incassare un prezzo più basso rispetto al valore del sottostante che nel frattempo ha incrementato il proprio valore.

Questi contratti possono essere conclusi all'interno dei mercati regolamentati (Futures) oppure al di fuori di essi (forward).

Derivati: i contratti swap

I contratti swap non sono altro che accordi tra due parti che definiscono lo scambio di pagamenti a date prefissate.

I pagamenti possono avvenire nella stessa valuta o in monete differenti e che sono sempre collegati (nel loro ammontare) ad un sottostante.

Interest rate swap, currency swap, asset swap e credit default swap sono le forme previste che differiscono tra loro per il sottostante che funge da riferimento.

Il Credit default swap è una forma di protezione contro il rischio di credito e serve quindi a tutelarsi all'eventuale default di una specifica obbligazione piuttosto che di un emittente.

Le altre tre forme sono collegate ai tassi di interesse (fisso e variabile), nonché allo scambio di valute piuttosto che ad un titolo obbligazionario.

Derivati: le opzioni

Le opzioni sono tipologie di contratti che conferiscono la facoltà di poter acquistare o vendere una determinata quantità di sottostante, ad un certo prezzo già fissato, ed entro una data stabilità (o nel momento in cui tale data matura).

L'opzione di acquisto si definisce "call" mentre quella di vendita, "put". Il prezzo di esercizio del diritto viene indicato come strike price.

Il sottostante può essere non solo una attività finanziaria, bensì una merce o anche un evento.

Nell'istante un cui viene esercitata l'opzione si manifesta il guadagno dato dalla differenza tra il prezzo d'esercizio dell'opzione stessa e il valore di mercato del sottostante.

Come si suol dire: maneggiare con cura.

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