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Criptovalute: il 2023 sarà l’anno di Solana?

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
4 min

Il SOL ha fatto +347% in un anno, ma siamo lontani dai record precedenti il crollo di FTX. Questa criptovaluta veloce ha diversi vantaggi tecnologici, ma la prudenza rimane d'obbligo

Criptovalute: il 2023 sarà l’anno di Solana?

Il 2023 potrebbe essere un anno di grande cambiamento per il mondo delle criptovalute, potrebbe essere l’anno di Solana. Con un balzo dei prezzi del 347% in un anno a 61,31 dollari, la criptovaluta ideata per la prima volta da Anatoly Yakovenko nel 2017 si candida a essere uno dei migliori investimenti dell’anno.

L’accelerazione si è avuta soprattutto nell’ultimo, da quando il 22 ottobre SOL ha superato prepotentemente i 28 dollari. Già a luglio c’erano state accelerazioni, ma quella dell’ultimo mese ha catapultato i prezzi su un’arrampicata che a novembre ha toccato i 68,18 dollari, fino a quasi cinque volte i 13,71 dollari di un anno fa.

Oggi ci sono 26 miliardi di dollari di Solana in giro per le blockchain, per un totale di circa 424,2 milioni di SOL in termini di supply.

Solana, un 2022 terribile

Bisogna precisare però. Anche Solana ha visto tempi migliori. Dopo poco più di un anno e mezzo dal lancio, nel novembre 2021 ha infatti toccato un lontano record storico di 260,06 dollari

Il 2022 è stato terribile però: a fine anno i valori erano polverizzati intorno agli 8 dollari per ogni SOL. Al 28 dicembre Reuters calcolava una perdita del 94,2% nell’anno.

Il caos era strettamente collegato al disastro di FTX, la super-piattaforma di Sam Bankman-Fried saltata l’anno scorso con un vero e proprio terremoto in tutto l’ecosistema delle blockchain e delle cripto.

Appena lo scorso 2 novembre il fondatore della FTX è stato dichiarato colpevole di 7 capi di imputazione da una giuria e rischia fino a 115 anni di carcere. Circa un anno prima, il 21 novembre 2022, la Solana Foundation dichiarava le esposizioni al gruppo FTX/Alameda, in pratica la stessa Fondazione aveva al giugno 2022 un milione di dollari in contanti nei conti di FTX.com e non poteva più ritirarli, ma non aveva SOL in custodia da loro.

Al novembre 2022 la Fondazione Solana aveva però in custodia nei conti bloccati di FTX.com:

1)      3,24 milioni di azioni di FTX Trading LTD;

2)      134,5 milioni di token Serum, l’utility token del progetto Solana lanciato proprio da FTX nel 2020. Un anno fa i Serum erano già crollati, ma 134,5 milioni valevano ancora circa 35,4 milioni di dollari.

3)      3,43 milioni di token FTT (i token nativi della piattaforma FTX finita in bancarotta). Nonostante siano virtualmente carta straccia, se non per la speranza di recuperare qualcosa dalla liquidazione di FTX, questi token contrattano ancora e anzi negli ultimi mesi sono saliti molto, ma questa è un’altra storia. Una storia di speculazione.

Insomma per farla breve con FTX Solana aveva legami profondi e duraturi e quindi tutto l’universo di questa piattaforma ha subito un colpo durissimo dal caso.

Solana, come funziona e perché la comprano

Quest’anno però racconta appunto un’altra storia e le virtù di Solana sono magnificate da tanti operatori e analisti. Lo stesso Yakovenko lo ha raccontato pochi giorni fa a Cointelegraph. Ma come funziona Solana e perché la famosa Investor Tech Cathie Wood, la CEO di Ark Invest, l’ha di recente promossa incoraggiando non poco il balzo di questa criptovaluta?

Il segreto di Solana è la velocità e la scalabilità. In pratica un problema storico del bitcoin e delle altre criptovalute è sempre stato quello della velocità. Il metodo classico della proof-of-work, quello del Bitcoin per intenderci, richiede potenza di calcolo e macchine potenti per il mining e le transazioni, e questo significa lentezza (e un grosso impatto ambientale e consumo elettrico). Poi è arrivato a l’Ethereum e la proof-of-stake, un altro metodo meno costoso e più veloce. Ma ancora con Ethereum fino al 2018 si potevano fare 15 transazioni appena al secondo o anche meno.

Chiaramente la proof-of-history di Solana promette tutt’altro, soprattutto per la velocità, infatti SOL afferma di potere processare fino a 50 mila transazioni al secondo. Qualcosa di decisamente più vicino alle decine di migliaia di transazioni al secondo che i colossi delle carte di credito come Visa o Mastercard dichiarano.

Tutto un altro mondo insomma.

Solana, vantaggi sì, ma anche un momento positivo

In ogni caso anche con Solana, come con le altre criptovalute, va ricordato il contesto. Si aspettano diversi ETF spot su Bitcoin da grandi banche d’affari. Una sentenza Usa di quest’anno ha acceso una speranza cripto nella guerra della SEC ai colossi del settore, come Binance o Coinbase. Potrebbe andare bene o potrebbe andare male.

Ma alle montagne russe gli investitori in criptovalute devono senza dubbio abituarsi.

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