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Investimento Top-Down e Bottom-Up: come funziona

di Enrico Danna pubblicato:
5 min

La gestione degli investimenti può prevedere due diverse tipologie di approccio: Top-Down e Bottom-Up. Se la finalità sono sempre le stesse, ovvero creare la miglior asset allocation, differenti sono le metodologie e i punti di partenza.

Investimento Top-Down e Bottom-Up: come funziona

Cos’è l’investimento Top-Down e Bottom-Up? 

Si sente spesso parlare di investimento Top-Down o Bottom-Up. Siamo certi di sapere a cosa si riferiscono queste terminologie? 

Nel caso, fare un ripasso o comunque soffermarci a fare qualche considerazione può essere sicuramente utile. 

Innanzitutto, si tratta di due approcci diversi che hanno come obiettivo la stessa finalità, ovvero la creazione dell’asset allocation e la gestione dei propri investimenti

Ciò che differenzia queste due metodologie è il punto di partenza: nel caso dell’investimento Top-Down si parte dal contesto universale per scendere poi nello specifico del particolare. Nell’approccio Bottom-Up, invece, si fa esattamente l’opposto. 

Il fine è sempre quello di massimizzare quelli che sono i rendimenti del proprio portafoglio coerentemente col proprio profilo di rischio e con gli obiettivi e tempistiche delineati dalla pianificazione finanziaria. 

Come funziona l’investimento Top-Down? 

Vediamo di addentrarci ora nella specificità delle due metodologie prese in considerazione. 

Come già evidenziato in precedenza, l’approccio Top-Down, arriva a definire le modalità operative per l’allocazione delle risorse finanziarie solo dopo aver fatto una valutazione generale e globale in merito allo stato dell’economia, dei vari settori macro e microeconomici e così via. 

Quindi, il punto di partenza è costituito da quei dati che abbiamo imparato a sentire, a iosa, nel corso degli anni. In particolare, si fa riferimento al tasso di disoccupazione, al PIL, al livello dei tassi di interesse su mercato, al tasso di inflazione e via dicendo

Una volta identificato lo scenario di un determinato mercato di interesse, si passa all’analisi delle varie componenti finanziarie che lo contraddistinguono.

Dalle azioni alle obbligazioni, dalle materie prime alle valute, si cerca di comprendere quali asset si debbano privilegiare e in quali proporzioni per il proprio portafoglio d'investimento. 

Quindi, si passa all’analisi delle aree geografiche e dei settori d’attività entrando quindi sempre più nello specifico dell’analisi. 

Importante è, arrivati a questo punto, avere un benchmark di riferimento al fine di poter fare considerazioni e comparazioni tra i titoli che si sono individuati quali potenzialmente interessanti. 

Vantaggi dell’investimento Top-Down 

Quali sono i vantaggi dell’investimento Top-Down? O, ponendo la domanda in un altro modo, a chi si addice, maggiormente questo tipo di metodo? 

Si può affermare che l’investimento Top-Down abbia una componente più razionale rispetto all’altra metodologia di approccio

Il fatto di avere un benchmark di riferimento sta a significare che c’è una rotta da seguire, una strada tracciata da percorrere che, per quanto magari irta e tortuosa ha comunque un suo cammino ben preciso. 

Parafrasando l’ambito calcistico, il sistema Top-Down è quello per il quale, se sono un direttore sportivo e voglio costruire una squadra, un gruppo, parto dalle necessità dei singoli ruoli e poi stabilisco il nome del giocatore. 

Ovvero: in prima battuta definisco lo schema di gioco, i ruoli che devo andare a completare, il numero di giocatori per ruolo e così via.

Solo come ultimo atto andrò a scegliere questo o quel giocatore. L’importante è che tutti i ruoli siano coperti. Così facendo, consegno all’allenatore una squadra completa. 

Come funziona l’investimento Bottom-Up? 

Utilizzare l’investimento Bottom-Up significa partire dal basso e andare verso l’alto, ovvero fare il percorso inverso rispetto al metodo Top-Down. 

In parole povere, vuol dire selezionare un titolo perché ritenuto molto promettente o comunque foriero di buone sensazioni indipendentemente dal contesto economico globale, settoriale e merceologico. 

In questo caso, quindi, si vanno a guardare i fondamentali di una determinata azione, i flussi di cassa attesi, la crescita di utili e fatturati, gli indici di bilancio, etc, etc. 

Da qui, poi, nasceranno altre valutazioni. Ovviamente, se ritengo che una società possa avere buoni margini di crescita, mi interrogherò sul settore d’appartenenza e farò magari delle riflessioni su altri titoli che operano nello stesso comparto o su altri settori magari collegati. 

Quindi, questa metodologia di approccio parte dall’analisi del particolare per arrivare al contesto generale.  

Tornando all’esempio calcistico fatto in precedenza è come se, il direttore sportivo di una squadra, acquistasse i giocatori sulla base delle opportunità di mercato o delle proprie convinzioni personali senza prima essersi confrontato con l’allenatore per capire come muoversi. 

Nel momento in cui la campagna acquisti sarà terminata, spetterà all’allenatore cercare di utilizzare al meglio il materiale che ha a disposizione. 

Vantaggi dell’Investimento Bottom-Up 

Quali possono essere i vantaggi dell’investimento Bottom-Up? Si tratta di un approccio che è maggiormente legato al “momento”

A differenza quindi del metodo Top-Down, nel quale c’è una razionalità di fondo e ogni scelta segue una pianificazione ben precisa, nell’investimento Bottom-Up si cerca di cogliere l’opportunità del momento, puntando al rendimento immediato.

Si comprano quindi tanti campioni sperando che, sul campo, riescano a creare l’amalgama giusto, sacrificandosi magari a ricoprire certi ruoli rimasti scoperti durante la campagna acquisti. 

Esiste un metodo giusto e uno sbagliato**?** 

La risposta è sicuramente NO. Esiste però la possibilità di ricorrere ad una metodologia mista all’interno della quale, una opzione non esclude l’altra. 

Tornando al nostro esempio calcistico, il nostro direttore sportivo potrà seguire le indicazioni fornite dal mister ed acquistare i giocatori da lui richiesti, fatta salva la possibilità, nel caso si presenti qualche opportunità, di estrarre dal cilindro il campione che, durante l’annata, potrà fare la differenza.